ARTICOLO AGGIORNATO E CORRETTO: Il problema della Complessità Irriducibile
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Vari studiosi ritengono che le Vie Metaboliche (non considerate irriducibili) possano essersi evolute perchè componenti possono aggiungersi gradualmente ad una precedente via metabolica.
Thornhill e Ussery ad esempio scrivono che qualcosa che chiamano serial-direct-darwinian-evoluzion:
"cannot generate irreducibly complex structures."
("non può generare strutture irriducibilmente complesse."), (Thornhill and Ussery 2000)
ma pensano che potrebbero essere in grado di generare una struttura riducibile, come il ciclo TCA.
Le Vie Metaboliche pur non rientrando nella stessa categoria del flagello batterico o delle blood clotting cascade, indicano meccanismi altamente complessi e specificati della vita che reputo non siano in grado di poter avere avuto origine seguendo i meccanismi e le tempistiche del modello neodarwiniano.
Nella letteratura scientifica come ad esempio The puzzle of the Krebs citric acid cycle Melendez-Hevia, E., Wadell, T.G. and Cascante, M. (1996) leggiamo elaborazioni di sistemi per spiegare come ad esempio i componenti organici-chimici del ciclo di Krebs (anche detto ciclo degli acidi tricarbossilici (TCA) o ciclo dell'acido citrico), una via metabolica centrale, potrebbero essere sorti gradualmente. Possiamo leggere anche altri articoli a riguardo, come questo.
Ci sono diversi punti da sottolineare a tale proposito. In primo luogo, tali documenti si occupano generalmente della interconversione chimica di molecole organiche, non degli enzimi della via metabolica o della loro regolazione.
Per analogia, supponiamo che qualcuno descriva come viene raffinato il petrolio gradualmente passo dopo passo, cominciando con il petrolio greggio, passando per gradi intermedi, e terminando con, ad esempio, la benzina. Egli mostra che la chimica dei processi è regolare e continua, ma non dice nulla circa gli effettivi macchinari della raffineria o circa la loro regolazione, nulla di valvole o interruttori. Chiaramente questo è insufficiente a dimostrare la raffinazione del petrolio passo per passo. Analogamente, chi è seriamente interessato a mostrare che una via metabolica possa evolvere mediante il paradigma darwiniano dovrà avere a che fare con la macchina enzimatica e la sua regolazione.
Così come ci sono molti scienziati contro l'idea di un progettista dietro la vita, molti altri è interessante sottolineare come ammettano le lacune di spiegazioni attraverso i meccanismi Darwiniani.
Ad esempio, il microbiologo James Shapiro dell'Università di Chicago ha dichiarato al National Review che:
"There are no detailed Darwinian accounts for the evolution of any fundamental biochemical or cellular system, only a variety of wishful speculations."
("non esistono descrizioni darwiniane dettagliate per l'evoluzione di un qualsiasi sistema biochimico o cellulare fondamentale, solo una serie di speculazioni speranzose.") (Shapiro 1996).
In Nature il biologo evoluzionista dell'Università di Chicago Jerry Coyne ha dichiarato:
"There is no doubt that the pathways described by Behe are dauntingly complex, and their evolution will be hard to unravel. . . . [W]e may forever be unable to envisage the first proto-pathways."
("Non c'è dubbio che le vie descritte da Behe sono spaventosamente complesse, e la loro evoluzione sarà difficile da svelare .... noi potremmo non essere mai in grado di prevedere le prime proto-vie metaboliche." (Coyne 1996)
Il biologo evoluzionista Andrew Pomiankowski concorda nel New Scientist:
"Pick up any biochemistry textbook, and you will find perhaps two or three references to evolution. Turn to one of these and you will be lucky to find anything better than 'evolution selects the fittest molecules for their biological function.'"
("Prendete qualsiasi libro di testo di biochimica, e troverete forse due o tre riferimenti all' evoluzione. Andate a uno di questi e sarete fortunati a trovare qualcosa di meglio che 'l'evoluzione di seleziona le molecole più adatte per la loro funzione biologica.' ")(Pomiankowski 1996)
Sulla stessa linea d'onda si può citare Trends in Ecology and Evolution Tom Cavalier-Smith, 1997, oppure in American Scientist il biologo molecolare di Yale Robert Dorit (Dorit 1997).