Alcune regole
Un dibattito è, fondamentalmente, una discussione. Questo non vuol dire che parliamo di una gara a chi è più sapientone tra le parti che credono appassionatamente in un particolare punto di vista.
Se un dibattito è una forma di ragionamento allora logicamente segue che ci deve essere qualcosa da discutere. Questo è chiamato l'argomento (TOPIC).
C'è un proverbio nella Bibbia che afferma:
Proverbi 18:17 Il primo a perorare la propria causa sembra che abbia ragione; ma viene poi l'altro e lo esamina.
Questa è una delle migliori descrizioni di cosa un dibattito sia che abbia mai sentito. Infatti il primo che parla sembra abbia sempre ragione fino a che non è il turno di un altro che controargomenta. Non a caso quando manca la pluralità di opinione abbiamo l'indottrinamento, perchè alle persone meno esperte non vengono dati altri punti di vista. Abbiamo un esempio clamoroso di questo fenomeno nel caso della Teoria Evolutiva.
Dovete sapere che anche se oggi non è più così, i dibattiti solevano essere l'unica finalità delle Università. Oggi le persone vanno nelle Università per trovare, una volta laureate, un buon lavoro.
In passato le persone andavano nelle Università per imparare COME pensare, mentre oggi in molte Università e accademie viene insegnato agli studenti COSA pensare.
Ci saranno un paio di regole da seguire durante i dibattiti. Ci sono molte tecniche di fallacia logica familiari a molti di voi che hanno esperienza nel dibattere ma che soprattutto i meno pratici costantemente utilizzano (senza conoscerne i nomi e averne consapevolezza) perchè assorbono tali metodi soprattutto dai dibattiti politici che ci propongono i media, dove i dibattenti conoscono esattamente le tecniche utilizzate... in Italia siamo i maestri!
Di seguito voglio presentarvene alcune così che gli utenti che si accingono a dibattere sappiano sin da ora che sono invitati a non utilizzarle:
1. Nessun attacco personale.
Questa è infatti una strategia della retorica nota come argumentum ad hominem o argomento ad hominem (ovvero "argomento contro l'uomo o contro la persona"). Indica una vera e propria categoria generale di errori che vengono commessi ogniqualvolta una tesi o un’argomentazione viene rifiutata sulla base di qualche fatto irrilevante relativo all’autore che la presenta. Consiste nello screditare un'affermazione o un'argomentazione attaccando la persona che la sostiene invece di confutare gli argomenti che questa persona ha esposto. Tale strategia retorica veniva utilizzata frequentemente nella sofistica ed è molto utilizzata anche ai giorni nostri nelle discussioni politiche e nelle polemiche giornalistiche. Le argomentazioni ad hominem fanno parte delle tecniche dilatorie chiamate ignoratio elenchi (in inglese red herring) che distolgono l'attenzione dall'argomentazione per puntarla su colui che la sostiene.
Un argomento ad hominem si costruisce, prevalentemente, nella seguente maniera:
- A afferma la proposizione X
- Si attacca A o una circostanza che lega A ed X
- Quindi: la proposizione X è falsa
La fallacia logica degli argomenti ad hominem è evidente (un argomento è vero o falso a prescindere da chi lo sostiene) ma spesso è facile cadere nel tranello di tali argomentazioni, che distolgono l'attenzione dall'argomento X spostandola su A.
Esempio:
- A è vegetariano
- anche Hitler era vegetariano e quindi A è come Hitler
- Quindi: essere vegetariani è sbagliato
L'esempio sopra riportato è anche una "reductio ad Hitlerum" (espressione ironica coniata negli anni '50 da Leo Strauss) ovvero una tattica di dialettica politica che mira a squalificare un interlocutore comparandolo ad un personaggio malvagio (idealmente, Adolf Hitler).
Ad personam o Ad hominem diretta
L'attacco è rivolto direttamente a qualità della persona che non sono rilevanti alla tesi in oggetto. Dunque vi è uno spostamento di indice referenziale. Nell'argumentum ad personam si comprende l'insulto e l'invettiva.
Esempi:
- "Tu sostieni che Dio non esiste, ma tanto non capisci niente!"
- "Secondo te Dio esiste? Beh, perché sei ignorante!"
Circostanziale
Invece di criticare l'affermazione si rilevano circostanze della persona rispetto alla tesi esposta.
Esempi:
- "La recensione ha dato un voto troppo basso a Y perché chi l'ha redatta è noto per preferire altre tipologie di prodotti."
- “La tesi presentata è errata perchè la maggioranza dei lettori gli ha dato un voto negativo”
- "Sostiene che è pericoloso abbronzarsi perché lui ha la pelle molto chiara"
- “Sostiene che la visione Creazionista è una favola perché lui è Evoluzionista”
Tu quoque
Il tu quoque (o anche ad hominem tu quoque) sottolinea che la persona non è congruente in quanto non fa quello che dice.
Esempi:
- "Tu sostieni che Dio non esiste, ma tanto non capisci niente!"
- "Secondo te Dio esiste? Beh, perché sei ignorante!"
- "Tu dici che dovrei smettere di bere, ma sappiamo bene che hai avuto problemi di alcool anche tu!"
Avvelenare il pozzo
La tecnica dell'avvelenamento del pozzo è una forma di argumentum ad hominem preventivo. A differenza delle precedenti tipologie la tesi da contrastare non è ancora stata espressa, ma si crea un pregiudizio verso il proprio avversario.
Esempi:
- "L'ergastolo non è una pena valida e solo un mostro può affermare il contrario" (forma diretta)
- "Dirai senz'altro che ho torto a dire che è sbagliato mangiare sempre carne, visto che la tua ragazza è vegetariana" (forma circostanziale)
Quindi si chiede a chi dibatte onestà intellettuale e di rimanere il più possibile nel merito del topic,tutti i tentativi di sviare dal merito delle questioni verranno da me evidenziate all'interlocutore e se verranno sopportate dal sottoscritto, lo saranno limitatamente alla durata della mia pazienza. Capita spesso che trattando temi come Evoluzione e Creazione molti esordiscano con un insulto ogni 3 parole, solitamente tollero le offese e tecniche come quelle sopra esposte ma dopo ripetuti inviti a discutere correttamente nel merito delle questioni, se non ci sarà una risposta positiva sarò costretto a prendere i provvedimenti che riterrò opportuni caso per caso.
Voglio inoltre spiegare la parola non sequitur. Il non sequitur è un giochetto molto furbesco che vediamo in TV ogni volta (e anche in questo caso il fatto è che le persone non sanno come si chiami) e proprio per questo come per i casi sopra esposti gli utenti assimilano e utilizzano (spesso inconsapevolmente) tali arti retoriche e le ripropongono qui sul forum nelle discussioni.
Per esempio in una trasmissione televisiva c'è Della Valle e un ragazzo del PDL gli dice: “Signore, lei ha le sue aziende all'estero e viene qui a parlarci di made in Italy di difesa del lavoro italiano etc, è in contraddizione, c'è qualcosa di sbagliato nella sua gestione delle cose” e Della Valle ad alta voce risponde: “se vuoi parlare di cose sbagliate allora che cosa mi dici di Berlusconi e delle sue aziende!?!” Questo è un non sequitur: potete amare Berlusconi o odiare Berlusconi non c'è problema, ma questo non ha nulla a che vedere col soggetto di cui si parlava.
Qualche altro esempio:
Un ateo mi dice:“ci sono tanti esempi di ipocrisia che sono stati portati avanti nel nome di Gesù, guardate le crociate, guardate i tele evangelisti sempre in cerca di soldi”, sarebbe inappropriato per me rispondere: “si ma conosco alcuni atei ugualmente ipocriti” questo sarebbe un non sequitur sto cambiando il soggetto ma cerco di collegarlo in qualche modo al discorso.
Oppure dico ad un ateo: “guardiamo a un governo ateo come quello comunista di Stalin, al genocidio che ha condotto nei Gulag..” e l'ateo mi risponde: “Beh i cristiani hanno fatto la stessa cosa durante le Crociate”; anche questo sarebbe un non sequitur.
Quindi voi che leggete i dibattiti che vengono scaturiti dai topic, indipendentemente dalle vostre convinzioni personali voglio che analizziate entrambe le tesi in campo facendo attenzione che nessuno cerchi di emergere con questi giochetti.
La successiva regola che dev'essere rispettata è la seguente:
2. Nessuno Straw Man.
Per chi non lo sapesse il termine Straw Man (in italiano: argomento dell'uomo di paglia) indica una fallacia logica argomentativa molto in voga soprattutto tra coloro che commentano non basandosi sulle effettive tesi del loro interlocutore, ma sui loro pregiudizi, su quello che loro pensano siano le tesi del loro interlocutore. Utilizzano questa tecnica tutti coloro che non si prendono la briga di verificare le argomentazioni altrui reagendo stimolati da parole o concetti chiave, generalizzando le posizioni altrui, travisandole e costruendo la loro critica sulla loro idea travisata delle cose e non sulle effettive tesi sostenute dal loro oppositore.
Il dizionario Webster ci da questa definizione: è un argomento fallace che consiste nel confutare un argomento riproponendolo in maniera errata.
Infatti lo Straw Man è una fallacia che in un dibattito molti utilizzano sia quando si sentono chiusi nell'angolo per divincolarsi, sia perchè proprio hanno difficoltà a comprendere il punto del discorso e a rimanere focalizzati sulla consecutività logica del botta e risposta.
L'argomento può essere costruito:
- estremizzando l'argomento iniziale
- citando fuori contesto parti dell'argomento iniziale
- semplificando eccessivamente l'argomento iniziale
- inventando una persona favorevole all'argomento iniziale il cui comportamento e le cui idee vengono criticate
Esempi:
- A: I giorni di sole sono belli.
- B: Se ci fosse il sole tutti i giorni, non pioverebbe mai, e senz'acqua ci sarebbero carestie e morte.
In questo caso, B riformula erroneamente l'affermazione di A, attribuendogli l'idea che solo i giorni di sole siano belli (con l'implicazione che quelli di pioggia non lo siano), e confuta questa asserzione. In realtà A non ha espresso alcuna opinione (positiva o negativa) sui giorni di pioggia.
Un ultimo esempio:
- A: Bisognerebbe ridurre gli investimenti in campo militare e aumentare gli investimenti nella ricerca
- B: A vuole lasciarci indifesi"
La persona B ha estremizzato l'argomento della persona A che parlava di ridurre, non eliminare, gli investimenti in campo militare.
Capita continuamente che quando si discuta di Cristianesimo o di Teoria Evolutiva le persone invece di rispondere alle cose che io scrivo mi facciano disserzioni rispetto a quello che si dice in giro e che loro reputano quindi siano le mie posizioni. Ad esempio qualcuno mi obbietta che la Selezione Naturale sia un fatto, come se io ritenessi che non lo fosse e quindi conclude che la Teoria Creazionista venga smentita da questo fatto. Il punto è che mai ho negato che la Selezione Naturale sia un fatto e tale processo non è in disaccordo con la Teoria Creazionista. Non avendo alcun problema verso tale processo, non essendo un'argomentazione pro o contro il Creazionismo o l'Evoluzionismo, poichè il processo è previsto in entrambe i modelli, abbiamo uno Staw Man, perchè la mia posizione viene alterata e la critica viene costruita su questa visione alterata e rigirata a me. Quindi coloro che portano simili argomentazioni non criticano le mie posizioni ma quelle di non so chi e per il quale io non sono tenuto a rendere conto. Io rispondo esclusivamente per quello che dico io.
L'ultima regola che voglio rispettiate è la seguente:
3. Argomentate ogni qual volta ve lo chiedo.
Qualora vi si chieda conto di quello che scrivete non potete evitare di rispondere e fingere di non vedere la richiesta di argomentazione. Se non si è in grado di argomentare si risponde che non si è in grado di argomentare. Se vi si chiedono le fonti, qualora non si abbiano fonti si risponde che non si conoscono le fonti. Evitate di utilizzare le vostre opinioni come se fossero dei fatti e rispondete senza commettere non sequitur e senza commettere argumentum ad hominem. Invito anche chi discute e argomenta con delle fonti a verificare le fonti utilizzate e la loro attendibilità così da evitare discussioni superflue.
Nessuno può prendersi la prerogativa di violare i punti sopra indicati aggrappandosi al diritto di libertà di parola, attaccare le persone, commettere le falle logiche come quelle sopra esposte non sono libertà di parola, tali atti sono un tentativo di SABOTARE la libertà di parola, la libertà di espressione.
Voglio lanciare una sfida speciale a voi che leggete. Molti di voi che leggete gli articoli e i dibattiti siete in questo forum perché volete davvero sentire le varie opinioni, volete sentire entrambe le campane e non sapete in cosa credere; altri hanno già cambiato le loro precedenti opinioni e non hanno bisogno più di questo forum per essere convinti. Io stesso, in quanto Cristiano, tempo addietro cambiai opinione e convinzioni, arrivando a sostenere quello che ora con questo forum propongo alla vostra attenzione, ma in relazione al confronto anche serrato, ai dibattiti che verranno intrapresi quì, il mio credo personale non mi impedisce di valutare obbiettivamente chi vince o perde un dibattito, lo stesso dovrebbe valere per voi. Voglio sfidarvi ad essere veramente e dolorosamente onesti; a volte decidete a priori chi vince il dibattito, e questo è poco serio e poco utile.
Voglio coinvolgervi, sia che siate Musulmani, Cristiani, Buddisti, Gnostici, Atei o nessuna di queste. Alla luce di quanto esposto negli articoli e alla fine dei dibattiti, chiedete a voi stessi:
1) “Chi ha svolto meglio il lavoro di rispondere alle domande?”
2) “Chi ha svolto meglio il lavoro di rimanere nel merito del discorso?”
3) “Chi ha svolto meglio il lavoro di presentare evidenze?”
Chi è coinvolto nel dibattito è in grado di valutare comunque oggettivamente l'andamento della discussione. Allo stesso modo chi legge può essere in disaccordo con una delle controparti, ma dovrebbe essere coraggioso e onesto abbastanza da ammettere chi ha svolto il lavoro migliore nella discussione.
Questa prassi dovrebbe spingervi a riflettere sull'effettiva caratura delle argomentazioni in campo e a trarne le dovute considerazioni.
Non dovete spaventarvi per quanto detto, è il minimo che si possa chiedere in un dibattito per tenere a mente un termine importante: l'educazione.
Vi lascio con alcuni proverbi di Salomone figlio di Davide, re d'Israele, ma prima sentiamo qual'è lo scopo e l'utilità dei Proverbi:
Proverbi 1:2 per conoscere sapienza e ammaestramento per intendere i detti di senno; 3 per ricevere ammaestramento circa l'agire saggiamente, la giustizia, il giudizio e la dirittura, 4 per dare accorgimento ai semplici, conoscenza e riflessione al giovane. 5 Il savio ascolterà e accrescerà il suo sapere; l'uomo con intendimento ne otterrà saggi consigli, 6 per comprendere una sentenza e un enigma, le parole dei savi e i loro detti oscuri. 7 Il timore dell'Eterno è il principio della conoscenza; ma gli stolti disprezzano la sapienza e l'ammaestramento.
Proverbi 18:
1 Chi si separa cerca la propria soddisfazione e si adira contro tutta la vera sapienza.
2 Lo stolto non prende piacere nella prudenza, ma soltanto a mettere in mostra il suo cuore.
4 Le parole della bocca di un uomo sono acque profonde; la fonte della sapienza è come un corso d'acqua che scorre gorgogliando.
6 Le labbra dello stolto portano alle liti, e la sua bocca richiede percosse.
7 La bocca dello stolto è la sua rovina e le sue labbra sono un laccio per la sua vita.
8 Le parole del calunniatore sono come bocconcini prelibati, che scendono fino nell'intimo delle viscere.
10 Il nome dell'Eterno è una forte torre; a lui corre il giusto ed è al sicuro.
12 Prima della rovina il cuore dell'uomo si innalza, ma prima della gloria viene l'umiltà.
13 Chi risponde a un argomento prima di averlo ascoltato, mostra la propria follia a sua vergogna. 14 Lo spirito dell'uomo lo sostiene nella sua infermità, ma chi può sollevare uno spirito abbattuto?
15 Il cuore dell'uomo prudente acquista conoscenza, anche l'orecchio dei saggi cerca la conoscenza.
17 Il primo a perorare la propria causa sembra che abbia ragione; ma viene poi l'altro e lo esamina.
20 L'uomo sazia il ventre col frutto della sua bocca, egli si sazia col prodotto delle sue labbra.
21 Morte e vita sono in potere della lingua; quelli che l'amano ne mangeranno i frutti.